di Camilla Zambelloni
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Il centro Gres art 671 ospita una mostra dedicata a Marina Abramovic, una delle artiste più importanti e influenti dell’arte contemporanea.
Il percorso espositivo unisce i lavori più importanti dell’artista, con il suo ultimo film “Seven Deaths”, ciò è permesso da una concezione della mostra come una grande installazione
immersiva, sfruttando lo spazio aperto della struttura per presentare ogni opera come elemento indipendente.
Inoltre, le opere sono esposte prettamente via multimediale, con l’eccezione di alcuni lavori plastici e fotografie.
Uno degli aspetti fondamentali di questa mostra è anche l’interazione vera e propria con il pubblico, in alcuni casi lo spettatore è invitato dall’artista a interagire e comunicare con le opere, chiedendo perfino di danzare!
Il percorso è composto da quattro capitoli tematici: Breath, Body, The Other e Death.
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“Breath” – il respiro
In questo capitolo, il respiro è presentato non solo come necessità biologica, ma anche come mezzo artistico e collegamento tra l’individuo e l’esterno. Esso è una forza vitale che sostiene la parola e le relazioni sociali, fungendo da tramite tra mondi fisici ed emotivi.
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“body”- il corpo
Il corpo di Marina Abramović è la sua forma di espressione principale.
In questo percorso le opere indagano sia i limiti fisici che le possibilità del corpo umano, attraverso la resistenza e il dolore.
Queste performance consacrano il corpo come il luogo di ricerca artistica ed esistenziale, rivolgendo l’attenzione su ciò che significa abitare una forma umana.
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“The other” – l’altro
«Non c’è significato senza dialogo, una singola entità non può essere portatrice di significato; solo attraverso alla presenza dell’altro è possibile darle un valore.»
Per Marina Abramović -l’altro- è il pubblico, che attraverso il dialogo fra opera e artista fornisce e dà significato all’opera.
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“Death” – la morte
La morte, in quanto confine ultimo, è un tema ricorrente nel lavoro di Marina Abramović, attraverso le lenti dell’arte, può portare l’artista vicino al concetto di vita eterna.
In questo ultimo organo tematico è possibile visionare “Seven Deaths”, un’esperienza cinematografica immersiva che esplora sette morti premature di Marina Abramović, accompagnate dagli assoli di Maria Callas.
Questo film riflette l’interesse dell’artista per l’opera e, in particolare, per Maria Callas, nato durante la sua permanenza a Belgrado; quando la giovane Abramović ascoltò per la prima volta la voce di Callas, rimanendone subito colpita. Con il tempo, la sua passione per la voce della soprana si unì a un profondo senso di empatia per la vita drammatica e la solitaria morte dell’artista, diventando così un tema artistico e una fonte d’ispirazione. In sintesi, “Between Breath and Fire” è un viaggio immersivo, che esplora la grandezza, la solitudine, il mito e la caducità dell’essere umano, evidenziandone tutte le sue possibili sfaccettature.
“Penso che prima di capire il concetto delle mie opere, si abbia una reazione emotiva ad esse.
Per me è questa la giusta risposta all’arte.
Deve emozionarti in un certo modo.” — Marina Abramović
La mostra sarà presente fino al 16 febbraio 2025, correte a vederla 🙂