A cura di Asia Tumminello e Rebecca Bianco
Abbiamo intervistato quattro collaboratori della nostra scuola che hanno deciso di darci qualche informazione sul loro lavoro e il loro rapporto con gli studenti. Le nostre 4 cavie sono state: Francesco Vincenzo detto il Maranza, Silvia Gaita, Anna Scopàno, Alessandro Siclari.
Come ti chiami?
Francesco: “Francesco Vincenzo, ho due nomi.”
E in arte maranza.
Francesco: “In arte maranza, sì.”
Silvia: “Silvia Gaita.”
Anna: “Anna Scopàno.”
Alessandro: “Alessandro Siclari.”
Da quanto tempo è che lavori qui?
Francesco: “Cinque mesi, quindi da ottobre. Però prima ho lavorato anche al Liceo Volta a Castel San Giovanni.”
Silvia: “Dal 2019 sono di ruolo, ma facevo già delle supplenze.”
Anna: “Lavoro qui dal 1995.”
Wow…
Anna: “Infatti sono una neo pensionata. Vado in pensione l’anno prossimo.”
Alessandro: “Lavoro al Cassinari da settembre ma ho lavorato altri due anni prima all’Itis a Piacenza.”
Che scuola hai fatto?
Francesco: “Ho fatto questa ma poi mi hanno sbattuto fuori, ho fatto il Casali e poi sono ritornato qua….per lavorare.”
Silvia: “Ho fatto il liceo artistico. Io l’ho finito fino al quinto anno.”
Francesco: “Grazie per infierire.”
Alessandro: “Io ho frequentato un istituto commerciale a Reggio Calabria.”
Perché esattamente il bidello? Passione?
Francesco: “Perché nella mia vita non morire di fame è sempre stata la mia passione.”
Silvia: “Allora, in realtà ho iniziato come commessa, baby sitter… Poi piano piano sono entrata nella scuola, prima come supplente e poi di ruolo.”
Alessandro: “Ti dirò, sto cercando qualcosa di migliore. I due anni passati ho fatto il centralino, quindi ero prevalentemente a contatto con i docenti. Quest’anno con i ragazzi ho apprezzato tutto il lato umano di questo lavoro.”
Sei sempre disponibile per i ragazzi? C’è qualcosa che magari non faresti?
Francesco: “Pulire le aule. No scherzo… per il resto tutto. Per i ragazzi sono sempre disponibile.”
Silvia: “Non capita tutti i giorni, ma in caso sono disponibile.”
Alessandro: “Siamo qui assolutamente anche per soddisfare il più possibile le vostre esigenze. Quindi sì, sono disponibile.”
Accetteresti di farti riprendere in un video a scopo didattico, di dare un consiglio per un compito..?
Francesco: “Sì, mi riprendono sempre perché faccio qualcosa di sbagliato. No scherzo dai.”
Silvia: “Se è per scopo didattico assolutamente sì, cerco di venir loro incontro.”
Alessandro: “Sì assolutamente, basta che il consiglio non diventi un dover fare al posto loro.”
Quindi comunque ti consideri disponibile nei confronti dei ragazzi? Sanno di poter contare su di te?
Francesco: “Sì sì, sono disponibile per loro.”
Silvia: “Sì assolutamente, se hanno bisogno.”
Alessandro: “Se serve la sgridata va fatta, comunque sono disponibile sempre.”
E il periodo covid? L’hai vissuto a scuola? Quali cambiamenti vedi all’interno della scuola e nei comportamenti dei ragazzi?
Francesco: “Ho iniziato a lavorare in quel periodo. È andata bene, non c’era nessuno ed era tutto pulito, meglio di così. Lavoravo al Volta a Castel San Giovanni e le classi andavano a turno e così anche noi.”
Silvia: “Si sono qui dal 2019, quindi l’ho vissuto. All’inizio siamo stati a casa, anche noi. Poi, dopo qualche settimana, ci hanno fornito di tutto quello che serve per igienizzare e abbiamo iniziato a venire a turno. Era un po’ triste perché c’erano tutte le vostre cose, ma voi eravate a casa. Sì, ci sono stati cambiamenti, ma ultimamente vedo i ragazzi ritornare come prima e li vedo molto più attaccati ai rapporti sociali.
Anna: “Lavorando qui da tempo ho vissuto il periodo del Covid. Noi collaboratori scolastici venivamo a scuola e ricevevamo chiamate da ragazzi che avevano lasciato i libri qui e ne avevano bisogno per fare la DAD. Facevamo i turni con una lista di nomi e si veniva a scuola con la prenotazione per ritirare i libri. Successivamente c’è stata l’alternanza delle classi ed era un po’ brutto, perché si era tristi con queste mascherine e non si scherzava più. Quando si è tornati in presenza è stato bello vederli allegri, erano persino felici di venire a scuola.”
Alessandro: “Ho vissuto il periodo del Covid all’ITIS. Quando sono arrivato io… ho fatto una breve supplenza a febbraio quindi il periodo antecedente al Covid, c’era l’aria scherzosa pensando che fosse una cosa lontana, invece è finita la mia supplenza lì all’improvviso, ed è stato tutto chiuso. Poi si è cominciato ad andare a rotazione, su 25 collaboratori ne andavano 2, per esempio. Pensa alla scuola come un contenitore vuoto, tu stai lì e non ci sono i ragazzi, fai i tuoi lavori ma il vero compito è stare con loro, sorvegliarli e dare consigli… non è stato bellissimo viverlo.
Speriamo che abbiate trovato interessante scoprire qualcosa in più per quanto riguarda i nostri collaboratori scolastici e la loro visione della scuola.
Ma ora diteci voi: in quanto alunni, come vi trovate con i collaboratori scolastici? Sapete di poter contare su di loro?
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