a cura di Lenardo Gruppini e Chiara Rossi
Introduzione:Ispirati all’opera “Ritratto di signora”, questi cioccolatini riprendono attraverso i colori lo stile dell’artista, e attraverso i materiali le tematiche e la leggerezza che lui stesso lascia trapelare.
La travagliata storia del “Klimt di Piacenza” ha appassionato tutti quanti e per questo abbiamo elaborato un prodotto raffinato ed elegante per celebrare quest’opera e la storia che la coinvolge.
Un cuore verde, contornato di nero e rifinito con eleganti tratti bianchi; il tutto arricchito da un dettaglio in foglia d’oro.
Il cuore verde, nascosto all’interno, che si rivela come un bacio inaspettato impressiona come il vecchio dipinto celato sotto quello attuale.
Ora, la bella figura per storia dell’arte l’abbiamo fatta, iniziamo a scrivere come si deve.
Ingredienti:
Per la pasta di pistacchio:
100 gr di Pistacchi sgusciati
30 ml di Olio di arachidi
70 gr di Cioccolato bianco
50 gr di Zucchero a velo
Per i cioccolatini:
500 gr di Cioccolato fondente
30 gr di Cioccolato bianco
Foglia d’oro (facoltativa)
Stampini per ~ 90 cioccolatini
Procedimento:
Inizialmente abbiamo creato quella sbobba verde denominata pasta di pistacchi, non fate il nostro errore, se avete un frullatore piccolo usate il minipimer (per le capre, è quello ad immersione).
Unite lo zucchero a velo, l’olio e i pistacchi nel contenitore, iniziate a frullare, non frullate in modo continuativo fate degli scatti di 2 ⁄ 3 secondi, come se steste ballando una canzone di Gigi Dag. Una volta finito avrete la pasta di pistacchi. Ocio, se non è tanto solida state tranqui, anche a noi è venuta un po’ molliccia.
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Ora vi tocca diventare dei veri metre chocolatier, ma fino al punto che al prossimo natale ci sarete voi a far lo spot in televisione.
Lasciate quindi da parte la pasta di pistacchi e pensiamo ora a creare il primo strato di cioccolato bianco, che sarà la decorazione dei cioccolatini.
Per prima cosa mettiamo un vassoio abbastanza fondo, possibilmente non di carta, con sopra una griglia di metallo (tipo quella del forno). Ora siete pronti a destreggiarvi nel far sciogliere a bagno maria, o giuseppe come preferite chiamarlo, il cioccolato bianco (un pentolino, una ciotola in ceramica, tanta pazienza e fuoco lento, dai non ci vuole una laurea), una volta sciolto con un cucchiaino (possibilmente non di plastica prima che vi si fonda), immergete la punta e iniziate a muovere da destra a sinistra e viceversa il cioccolato che colerà nelle formine. Creerete così delle linee bianche, pulite lo stampo con una spatola e mettetelo in freezer a solidificare.
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Nel mentre passiamo al cioccolato fondente. Fondiamo il cioccolato con la medesima tecnica, (a breve sarete professionisti del bagno tanto da battezzare qualcuno) be comunque, una volta sciolto riempiamo ogni forma con il cioccolato e dopo capovolgiamo con una mossa di polso che neanche i tennisti come Nadal, lo stampo sulla griglia di metallo con sotto il vassoio così che il cioccolato che cola si possa riutilizzare.
Potrebbe servire qualche colpetto per far scendere bene il cioccolato dalle formine, e se dovesse scendere anche un po’ del bianco non preoccupatevi che l’infarto ce lo siamo già presi noi.
E ora via nel congelatore!!!
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Ora dobbiamo creare la crema di pistacchi che sarà il nostro ripieno definitivo, siete pronti? Per addensarla, fate sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria, (chi l’avrebbe mai detto eh?!) unite la pasta al cioccolato fuso e create la crema al pistacchio.
Fine.
Prima che diventi solida e che diventi il cucchiaio nella roccia, affrettatevi a tirare fuori dal freezer gli stampi, e con la velocità di un bradipo, che è quella che usiamo noi solitamente, prendete un nuovo cucchiaino e dateci dentro con il ripieno, che se non lo riempi bene godi solo a metà.
E poi sapete dove dobbiamo mettere gli stampi? eh si lo sappiamo, lo so ma non demordete, riuscirete prima o poi a rimettere in freezer la platessa che avete dovuto trasferire per riuscire a farci stare tutte quelle dannate formine.
Be comunque si, in freezer.
E ora come se foste degli automi riprendete la pentola del fondente, recuperate quello nel vassoio e quello attaccato alla griglia e rifondete tuttoooOO.
Manca solo la base dei cioccolatini e poi la nostra missione sarà compiuta.
Una volta fuso, ricoprite gli stampi fino a farlo strabordare senza paura, che tanto poi si pulisce, con la solita spatola pulitrice togliete il cioccolato in eccesso e questa volta metteteli in frigo, in realtà va bene anche in freezer, ma abbiamo notato un aumento di casi rotti una volta tirati fuori rispetto a quelli che sono stati raffreddati in frigo.
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Ora vi divertirete sperimentando le tecnica di estrapolamento dei cioccolatini una volta solidificati. (se usate formine di plastica rigida).
Metodo Leonardo: prendo lo stampino e lo sbatto sul piano di lavoro finché non escono di loro volontà.
Metodo chiara: spingo dolcemente verso l’uscita i cioccolatini uno ad uno, se c’è il rischio di romperli appoggio la forma sul piano e li spingo uno ad uno senza farli uscire, ma solo facendoli staccare dalle pareti dello stampo e poi torno a spingerli uno ad uno.
Ora vi meritate di andare in cantina, scegliere la bottiglia di succo d’uva che più vi ispira, risalire in cucina, prendere uno dei calici più belli che avete e bere davanti alle vostre creazioni, perchè ve lo siete meritati.
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Ah non preoccupatevi se vorrete fotografare le vostre creazioni non ci riuscirete. É ormai un patto col diavolo, impossibile riuscirci. Comunque se ci doveste riuscire mandateci le foto delle vostre creazioni e verremo personalmente a congratularci con voi.
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Ho appena scoperto che si chiama minipimer e non minipinner.
Grazie.