Canto di Natale

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di Elma Omerovic

Per continuare al meglio questo spirito di festa, parleremo di un classico dei film di Natale, A Christmas Carol, più comunemente chiamato Il Canto di Natale, un adattamento moderno del 2009 diretto da Robert Zemeckis, tratto dall’omonimo classico di Charles Dickens.

Nel film seguiamo il personaggio di Ebenezer Scrooge, un vecchio e avaro uomo d’affari che ripudia il Natale da sempre. La storia inizia sette anni dopo la morte del suo collega di lavoro, Jacob Marley, quando la sera della vigilia di Natale, tornando a casa, si imbatte nello spirito di quest’ultimo, che lo avverte di cambiare il modo in cui tratta la vita e coloro che lo circondano prima che possa essere troppo tardi. Scettico com’è, Scrooge non si lascia intimorire subito da questo richiamo e decide di andare a dormire. Nella notte, a venire, gli faranno visita tre spiriti: il Fantasma del Natale Passato, che lo riporterà ai suoi vecchi ricordi d’infanzia e gioventù, facendogli rivivere le magnifiche esperienze con sua sorella, ma anche come, per colpa del denaro, abbia perso la persona che amava; in seguito, verrà a trovarlo il Fantasma del Natale Presente, che gli aprirà gli occhi sullo stile di vita delle persone a lui vicine e su come il Natale venga vissuto dagli altri in quel momento. Lo spirito lo conduce a casa di Bob Cratchit, il suo fedele impiegato, dove vede lui con la sua famiglia celebrare le feste con amore, nonostante la povertà. Scrooge nota in particolare il piccolo Tim, il figlio malato di Bob, la cui salute è in una situazione critica. Lo spirito gli mostra anche la festa del nipote Fred, festa alla quale lui aveva rifiutato l’invito con arroganza, e altre situazioni che evidenziano quanto Scrooge sia isolato dalla gioia e dall’affetto degli altri. Con l’arrivo dell’ultimo spirito, il Fantasma del Natale Futuro, la situazione si fa più cupa, già dal modo in cui si presenta a Scrooge, con un atteggiamento minaccioso. Lo spirito lo porta a vedere il futuro terribile del protagonista: infatti, egli scorge la morte di Tim, causata dalla povertà e dalla mancanza di cure mediche. Infine, il fantasma gli mostra anche la fine di Scrooge, la morte, che verrà accettata con totale indifferenza. Terrorizzato dalla visione della sua lapide, Scrooge implora una seconda possibilità, promettendo di cambiare. Si risveglia quindi la mattina dopo, il giorno di Natale, totalmente trasformato: pieno di gioia e gratitudine, inizia a rimediare a tutti i suoi errori donando denaro ai bisognosi, pagando le cure del piccolo Tim riuscendo così a salvarlo, e accettando anche l’invito del nipote Fred alla festa di Natale.Il film si conclude lasciandoci un messaggio molto importante e da non ignorare riguardo alla nostra vita.

Il modo in cui è stato realizzato questo film era molto innovativo per l’epoca, realizzato con un’animazione digitale che sfrutta la tecnologia del motion capture. Visivamente, il film è spettacolare. L’animazione è dettagliata e ricca, con una resa straordinaria delle ambientazioni vittoriane. Tuttavia, la scelta di uno stile grafico iper-realistico ha suscitato opinioni contrastanti, poiché alcune espressioni dei personaggi possono risultare inquietanti, ma questo non ha impedito al film di diventare uno dei più iconici della storia del genere natalizio.

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