LA MODA ANTICONFORMISTA: VIVIENNE WESTWOOD

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di Soraya Scicolone

L’8 aprile 1941 nasce Vivienne Isabel Swire, meglio conosciuta come Vivienne Westwood. 

Cresce  tra i villaggi di Hollingworth e di Tintwistle insieme alla sorella Olga e il fratello Gordon, sua  madre lavorava in filanda e suo padre invece proveniva da una famiglia di calzolai. 

Ottenuta la  licenza elementare, a quattordici anni inizia a frequentare la glossop grammar school mentre a diciassette si trasferisce a Harrow dove inizia a frequentare la scuola d’arte. Studiava moda ma non le piaceva  perché si disegnava troppo, la ragazza avrebbe preferito realizzare direttamente abiti. Passò così all’oreficeria. Dopo un  trimestre ottenne un lavoro alla fabbrica della Kodak, specializzandosi in arte e prendendo il diploma. Nel 1962 sposò Derek Westwood da cui ebbe un figlio, Ben, il suo secondogenito nacque nel 1967 dalla relazione con Malcom Mclaren. Con Malcom, Vivienne cominciò a copiare e  fabbricare capi fifties e scarpe con il tacco a spillo, tutto fatto in casa. Trova un sarto capace di cucirle dei completi teddy boy, scarpe con la para, calzini fluorescenti e cravattini di cuoio. Decide inoltre di cambiare drasticamente look tagliandosi i  capelli a spazzola e facendoli ricrescere in stile punk. 

Il suo contributo nella moda è unico, è stata una delle stiliste più influenti del XX secolo, le sue creazioni hanno ispirato il nostro modo di vestire e la cultura tout court. 

Vivienne è la principale artefice del punk anni 70, la chiave fu la camicia “anarchia” con su la  scritta《only anarchists are pretty》: Latex, tagli, strappi, buchi nei vestiti, spille da balia e slogan  politici provocatori come lo scritta “destroy” stampata su una t-shirt. A rendere famosa la collezione sono i Sex Pistols, un gruppo del movimento punk non conforme alla società del tempo. 

Dal 1990 collabora con il marito Andreas Kronthaler, suo partner creativo.

La stilista prosegue una  crociata contro l’ovvio, il prevedibile e l’ortodosso ed è per questo che le sue creazioni svolgono  ancora oggi un ruolo rilevante. Prima di dedicarsi alla moda lavorò per cinque anni come maestra  elementare, forse è anche per questo che nelle sue iconiche t-shirt bianche amava disegnare e trasmettere messaggi mirati a provocare. Quando comincia a studiare la moda Vivienne Westwood  disegna collezioni barocche piene di eccessi, successivamente invece si impone un immagine di donna forte e mascolina, si è fatta paladina di uno stile alternativo. Dopo il debutto in passerella nel  1981 con la prima collezione “pirate” entra a far parte dei sei stilisti più importanti del mondo; 

A quasi vent’anni dal suo debutto ufficiale ha portato in passerella circa una decina di collezioni che  hanno cambiato il settore della moda in maniera radicale. La stilista vanta di essere stata la prima ad  introdurre lo streetwear e le sneakers nell’alta moda attraverso stampe e graffiti, collaborando per  fino con un artista contemporaneo, Keith Haring. Le sue stravaganti collezioni hanno influenzato un  certo numero di importanti coutier, quali John Galliano e Lee Alexander Mcqueen. 

Amante dei tagli antichi rivendica infatti di essere stata la prima a copiarli ed adattarli alla moda  contemporanea, studiando attentamente i modelli esposti al Victoria and Albert museum di Londra e  consultando opere inerenti alla storia dei costumi e degli abiti storici. Numerosi suoi abiti  combattono le convenzioni suscitando persino l’ira delle autorità. Westwood dichiara inoltre che se  avesse potuto tornare indietro sarebbe stata un eco-guerriera, non per niente proseguì la sua lotta per  combattere è cambiare il mondo attraverso le sue collezioni.

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