“A teatro ho capito di poter lasciare andare”

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di Tonia Iavarone

Piacere! Presentati

“Ciao sono Serena Varrucciu. Ho trent’anni, sono laureata in storia e critica delle arti e dello spettacolo. Ho iniziato a fare teatro all’università a Parma grazie ad una serie di Laboratori e poi ho continuato fino ad arrivare alla Società Filodrammatica Piacentina e Kabukista Teatro.
Le mie passioni sono: la lettura, film, cinema e teatro spesso dolcemente accompagnati da una buona tazza di tè”

Perché hai deciso quell’università?


“Ho frequentato il liceo Artistico Cassinari a Piacenza poiché mi sentivo portata per il disegno probabilmente influenzata dalla mamma che dipinge. Ho però scelto una strada diversa dopo la maturità grazie ad Antonio Romano, professore dell’indirizzo grafico del liceo. Appassionato di cinema ha trasmesso questo amore anche ai suoi studenti tramite lezioni extra, dei cineforum e da lì è iniziata anche la mia passione.”

Come e perché ti sei avvicinata al teatro?


“Il primo laboratorio l’ho fatto nel 2016, ero al secondo/terzo anno di università , si trattava di un laboratorio di teatro d’ombre, al Teatro delle Briciole di Parma gestito però dal Teatro Gioco Vita di Piacenza. Non ricordo perché io abbia voluto iniziare, probabilmente spinta dalla mia insegnante di Teatro Contemporaneo dell’Università. Ci hanno fatto creare una sagoma da animare che ancora conservo. Abbiamo lavorato manualmente e guardato uno spettacolo. Poco tempo dopo il Teatro 2 di Parma propose un laboratorio per studenti universitari. Quello è stato il mio primo laboratorio come attrice, ho messo in scena una parte mettendomi alla prova. Il cinema mi ha sempre affascinata e conseguentemente la recitazione anche se non mi ci ero mai cimentata. Il mio primo lavoro è stato al Teatro 2 a cui è seguito un tirocinio al Teatro del Cerchio di Parma e da lì ho capito che era la strada che volevo perseguire.”

Che cosa ti insegna il teatro?


“Trovo che il teatro sia adatto a chiunque.
Sicuramente durante le prime lezioni sarà più difficile sentirsi a proprio agio ma in seguito si creerà un ambiente in cui sarà, a mio avviso, più facile lasciarsi andare. Ho incontrato persone inizialmente timide che hanno poi acquisito sicurezza e persone “decise” che hanno imparato ad ascoltare se stesse.
Il teatro è un ambiente protetto, non ci si giudica. Ci si scopre capaci di realizzare performance inaspettate fino al giorno prima, Si acquista una profonda conoscenza fisica e mentale di sé e si impara a superare i propri limiti. Anche gli attori convivono spesso con l’ansia prima di andare in scena, il timore di non farcela. Si prende però coraggio e si affronta di petto la situazione che tanto spaventa.
Fare teatro è un’esperienza. Trovo bellissimo avere l’attenzione della platea. L’attore recita storie di personaggi sempre diversi. Per noi che viviamo l’esperienza sul palcoscenico è gratificante vedere il pubblico interessato e coinvolto.”

Cosa provi quando fai teatro?


Tanta ansia, è estrema avvolgente, totalizzante. Nel momento in cui sono in scena ed inizio a parlare guardo il pubblico, cerco di coinvolgerlo. La platea dà energia, la concentrazione che viene regalata a chi sta sul palco entusiasma il personaggio e l’attore nonostante la tensione ancora in corpo. anche lavorare a porte chiuse, senza spettatori, è bello e stimolante, permette di applicarsi meglio su elementi che nella vita di tutti i giorni si tende a smorzare. Le emozioni vengono vissute al 100%, si riesce a percepire il corpo che piano piano cambia. Le sensazioni vengono percepite molto più intensamente, cambia il modo di camminare, di pensare, di parlare. Gli incarichi proposti, anche quelli più difficili, sono sempre stimolanti perché indipendentemente dal risultato finale, da come ci si auto giudicherà si comprenderà quanto si è riusciti a lavorare su se stessi. Questo è proprio quello che mi fa andare con così tanta felicità ed interesse a teatro più volte alla settimana, nonostante la stanchezza sarò sempre motivata.”

Con una parola come definiresti il teatro?
“Ansia potrebbe andare bene? No scherzo.
E’ un pò difficile trovare il termine giusto, ci vorrebbe Umberto Eco per cercare la parola che racchiude il tutto.
Credo proprio definirei teatro con la parola stimolante per tutti gli stimoli che si generano sul palcoscenico e che sono fonte di ispirazione”

Consiglio a chi vorrebbe iniziare teatro?
“Consiglio iniziare, di tentare che sia per pura curiosità o per interesse e se non ci si trova con il gruppo, il luogo, l’insegnante cambiate perché l’ambiente di lavoro è importante, non fate che sia quello a rovinarvi l’esperienza, date piuttosto una seconda possibilità. Accantoniamo le paure, ci sono, ci saranno sempre, pazienza, l’importante è provare, buttarci. C’è una prima volta per tutto. Insicurezze, senso di inadeguatezza e timori sono umani, li provano costantemente anche gli attori che hanno anni di esperienza alle spalle.”

Illustrazione realizzata da Max Anelli di 5^ Arti Figurative
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