A cura di Alessandro Corti, Nikolas Belfkih, Eleonora Furini
È il 30 Gennaio 1958, quando il giovane stilista Yves Saint Laurent porta per la prima volta sulla passerella la sua idea di moda, caratterizzata da uno stile nuovo e alquanto azzardato.
Nasce nel 1936 a Orano, in Algeria, in una famiglia parecchio agiata, nella quale, fin da bambino, si dilettava nel creare bambole e nel realizzare abiti per la madre, approcciandosi così per la prima volta al mondo della moda. A soli 18 anni entra a far parte della Camera Sindacale dell’Alta Moda Parigina, diventando a tutti gli effetti uno stilista. Il suo debutto avviene agli inizi degli anni ’60, presentando abiti dallo stile meno rigido, con linee rivoluzionarie e orli più corti, diventando ufficialmente l’erede di Dior. Sulla passerella attirò l’attenzione del pubblico dicendo addio al classico vitino da vespa che, fin dal periodo del dopo guerra, continuò ad essere una delle silhouette femminili predominanti. Yves, alla sola età di 22 anni, marchiò per sempre la figura femminile, intraprendendo una strada di libertà e dinamismo. Questo marchio, che tutt’ora rimane un punto fondamentale dello stilista, comprende il classico abito di colore nero, utilizzato anche negli smoking, diventando poi il suo capo preferito, facendolo indossare a modelli di ogni genere.
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Nella sua prima sfilata troviamo quindi forme più fluide, sotto alle quali il corpo scompare e appare una nuova sagoma di forma trapezoidale (Linea Trapèeze), il tutto con un approccio più leggero dato dall’utilizzo di meno tessuto: una vera e propria rivoluzione. Uno degli abiti della collezione primavera/estate del 1958 che portò più successo allo stilista è l’Eléphant Blanc (elefante bianco): quest’ultimo si presenta come un “classico” vestito bianco, che nasconde però un corsetto disossato e una rigida sottostruttura di crine, elementi che gli donano una forma unica. La struttura viene nascosta da un primo strato di seta bianca, decorato infine da perle e strass. Il Metropolitan Museum of Art trovò che l’abito apparisse etereo grazie alla sua nuova forma ricercata e indipendente.
Per quanto riguarda la nuova silhouette di forma trapezoidale, Saint Laurent partì dalla classica gonna A-line 1947 di Dior, fondendola con la caratteristica shape degli anni ‘20. In questo modo riuscì a creare un qualcosa di adattabile alla vita di tutti i giorni, lanciando nella moda parigina un nuovo concept. Poteva infatti essere realizzato con diversi materiali a partire dal tweed, arrivando allo chiffon, al lino, alle paillettes e al tulle. Le varianti di questo modello potevano spaziare da versioni giornaliere, con pratiche tasche a toppa, a versioni da cocktail con orlo a bolla.
Il taglio a trapezio non predomina però la passerella del ‘58, ma si alterna con differenti abiti, tra cui cappotti e decolleté senza spalline che facevano riferimento al tema della sfilata. Lo stilista, nella creazione di questa silhouette, viene chiaramente influenzato dal suo predecessore Christian Dior, donando un taglio più giovane e innovativo. La prima sfilata di Yves a Dior segnò quindi l’inizio della sua carriera, indirizzandolo nel diventare uno degli stilisti più conosciuti nel XX secolo.
Possiamo quindi definire l’Eléphant Blanc e la silhouette Trapèze i due trionfi della sua prima collezione che, con uno stile fresco e nuovo, saranno utilizzate come spunti negli anni successivi per la creazione di nuove sagome, lasciando un segno indelebile.
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Parta della sua eredità è conservata in due musei principali inaugurati il 3 ottobre 2017: il primo a Parigi nel palazzo nell’Avenue Marceau, dove Laurent aveva lavorato per circa 30 anni, mentre il secondo a Marrakech, città di cui si innamorò, nella quale acquistò anche una casa nella quale soggiornava regolarmente.