di Zohra Tabhata
Il sogno è il momento in cui durante la fase REM il nostro subconscio prende il sopravvento e libera le nostre emozioni, paure e preoccupazioni.
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Questa tematica ha ispirato e ammaliato, continuando ancora a farlo, molteplici artisti, letterati, registi e musicisti, portandoli a cercare un modo per interpretare e dare una forma più o meno concreta a ciò che riguarda l’onirico e la coltre che separa l’inconscio dal subconscio.
Derivata dalle teorie e dagli studi condotti da Sigmund Freud sull’interpretazione dei sogni. Nei primi anni venti a Parigi nacque il surrealismo, una corrente che coinvolse la letteratura, la pittura e il cinema. Tra i più importanti esponenti possiamo trovare René Magritte, Man Ray, Salvador Dalì e Alejandro Jodorowsky per le arti visive, mentre per la letteratura Jacques Prévert, Philippe Soupault, Paul Éluard e Guillaume Apollinaire.
Gli artisti surrealisti usano ogni forma artistica per esprimere le emozioni senza bisogno di controllo e preoccupazioni, destando così inizialmente grande scalpore.
Ancora oggi il tema continua a ispirare gli artisti di tutti i settori, ad esempio i Pixies, una delle band statunitensi più importanti e influenti del rock alternativo. Formatasi nel 1986, per volere di Black Francis (attuale cantante e chitarrista), vengono riconosciuti come precursori di svariati stili musical, come il garage rock, surf, noise e power pop. Nel 1991 pubblicarono l’album “Trompe Le Monde” contenente brani come “Head On” (cover di “The Jesus And Mary Chain”), “Alec Eiffel” e in particolare “Bird Dream Of The Olympus Mons” canzone nella quale viene narrata la storia di un uccellino che, arrivato a sera, si ferma a riposare su un albero e inizia a sognare di intraprendere un viaggio oltre l’Olympus Mons (la montagna più alta di Marte e dell’intero sistema solare).
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“Speed leaving without warning
The sunlight is going into the mountain
I will crawl into the mountain
Sun shines in the rusty morning
Skyline of the Olympus Mons
I think about it sometimes
Sun shines in the rusty morning”
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In queste strofe vi è descritto con semplicità lo sfondo sul quale si svilupperà il sogno, ovvero il sole che illumina la superficie carica di ferro, tipica di Marte, e le grandi montagne che l’uccellino esplorerà.
Il testo di per sé può sembrare banale, ma credo che questa sua elementarità renda anche possibile una maggiore immedesimazione e libera interpretazione a tutti, sia per la visione del sogno in sé, che per quali secondi significati può avere.
Nonostante la sua semplicità consiglio in maniera molto entusiasta questo brano!