A cura di Francesca Peveri
Nel corso della settimana precedente a Sanremo abbiamo visto cantanti emozionati e produttori indaffarati, tutti pronti a presentarci il settantatreesimo festival della canzone italiana. Ma, nonostante il clima a dir poco effervescente, non tutti si sono sentiti parte di questo tradizionale periodo dell’anno.
Infatti, lo scorso 2 febbraio Maddalena Morgante pronuncia queste parole in Aula alla Camera:
“Onorevoli colleghe, onorevoli colleghi desta sconcerto la notizia riportata da alcuni organi di stampa, che Manuel Franco Rocati, in arte Rosa Chemical, in gara alla prossima edizione del Festival di Sanremo, porterà come da lui stesso affermato, e chiedo scusa sin ora dei termini che utilizzerò, sesso, l’amore poligamo e i porno su Only Fans.
La rivoluzione fluida era già da tempo al teatro Ariston, ma trasformare il Festival di Sanremo, appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale e convenzionale nell’appuntamento più genderfluid di sempre è del tutto inopportuno. Nonostante viviamo nell’era dei social network, la televisione rimane il principale canale di informazione per i cittadini, e i maggiori fruitori del mezzo televisivo rimangono i minori e le famiglie, che diventano una fascia di riferimento principale per la creazione di programmi.
il Festival della canzone rischia di diventare l’ennesimo spot in favore del gender e della sessualità fluida; temi sensibilissimi e che, da sempre, Fratelli d’Italia contrasta. È inaccettabile che tutto questo possa avvenire, non soltanto sulla tv di Stato, che troppo spesso dimentica il suo ruolo di pubblico servizio, non soltanto con i soldi dei contribuenti, ma soprattutto di fronte a tantissimi bambini che guarderanno la televisione per una serata di famiglia.”
Ma esattamente chi è questa parlamentare? E come ha risposto Rosa Chemical?
La Morgante si è guadagnata il soprannome di “nuova Pillon” solamente dopo questo intervento, anche se dobbiamo ricordare che ha partecipato a alla conferenza dei Pro Vita, basata anche sul negazionismo climatico.
La sua ideologia, ovviamente, viene direttamente appoggiata dalla Meloni che, non poco tempo fa, ha rivoltato le acque solamente perchè in un episodio di Peppa Pig erano raffigurate due mamme.
Spulciando il profilo Instagram della donna, possiamo trovare anche una fotografia con Ignazio La Russa, politico che, come molti sanno bene, custodisce preziosamente all’interno di casa sua dei busti di Mussolini.
Ovviamente questa accusa è stata sulla bocca di tutti ed è arrivata anche ad Amadeus, conduttore del Festival assieme a Gianni Morandi. Infatti, durante la conferenza stampa che precede il festival di Sanremo, ritaglia un breve momento per parlare del tema “genderfluid”:
“I moralisti mi fanno paura. Ognuno è libero di amare e vivere come vuole. L’amore non deve essere etichettato. I bambini non si sconvolgono, l’importante è che non si sconvolgano i genitori.”
Anche lui rimane dalla parte di Rosa, che non risponde subito alle accuse, bensì aspetta qualche giorno per dire: “A chi non mi vuole a Sanremo auguro tanto amore, io invece li voglio”. Nonostante sia stato preso come capro espiatorio per una battaglia di Fratelli d’Italia, il cantante cerca di smorzare la tensione che c’è attorno alla questione, dimostrandosi superiore a coloro che dovrebbero mandare avanti il nostro Paese.
Rosa è salito sul palco dell’Ariston per la prima volta come concorrente mercoledì, proponendoci il suo brano intitolato Made in Italy e, una volta concluso, ha ringraziato tutti, concludendo con:
“È stato veramente un onore. Se è un sogno, non svegliatemi.
Tra l’altro volevo dedicare questa canzone a chi, per una volta o almeno una volta nella vita, si è sentito sbagliato mentre era semplicemente diverso.”
Anche questa dichiarazione ci fa capire come questo mondo genderfluid che Fratelli d’Italia continua a combattere non sia pericoloso ma, soprattutto, sia strumentalizzato da queste persone in modo tale da accaparrarsi un qualche voto in più durante le elezioni. L’ideologia gender non esiste, ma loro continuano a combatterla.
Questo periodo storico è molto delicato: ci troviamo nel mezzo di un’angosciosa danza che va da un probabile scoppio di una nuova Guerra Mondiale, a problemi legati al cambiamento climatico che, se non vengono risolti, o diminuiti in una gran quantità, rischiano di essere la fine dell’umanità. Anche se, alla fine, la causa di tutto ciò siamo noi esseri umani.
Quindi la domanda rimane una: all’interno della Camera, è più importante diffamare un giovane cantante, oppure pensare a problemi che incidono realmente le nostre giornate?
Complimenti per l’ottimo articolo, é veramenre importante portare una politica a-partitica (ma pur sempre anti-fascista) all’interno delle scuole!
Brava Fra!
ps. e comunque la sua è la song migliore di questo fastival