a cura di Aurora Vigevani
“Storia della Notte e Destino delle Comete” è il titolo del progetto espositivo del Padiglione Italia alla 59esima Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Il padiglione è stato ideato da Eugenio Viola e realizzato unicamente dall’artista Gian Maria Tosatti.
L’esposizione è strutturata come un impianto teatrale che si identifica in due “atti”: la Storia della Notte e il Destino delle Comete.
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La Storia della Notte ripercorre l’ascesa e il declino del sogno industriale italiano, dalla metà degli anni Sessanta a oggi, invece il Destino delle Comete, si configura nell’umanità, la quale vive sulla terra precariamente, in quanto non le è garantito abitare questo pianeta per l’eternità.
Per l’esposizione è stato sostituito l’ingresso dorato e monumentale con un ambiente scarno e povero che ospita un obliteratore dove gli operai timbravano il cartellino prima di entrare in fabbrica. L’atmosfera in questo spazio risulta spettrale e abbandonata.
Entrando nella seconda stanza, ai macchinari che caratterizzano la sala precedente si sostituiscono alcuni tubi di aspirazione che pendono dal soffitto.
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Una scaletta laterale ci permette di arrivare ad un appartamento che ipoteticamente potrebbe essere stato abitato dal custode o dal proprietario della fabbrica in quanto da una vetrata siamo in grado di vedere un ulteriore ambiente scuro, occupato da decine di macchine da cucire inutilizzate e illuminate da una luce bassa.
Tra le postazioni da lavoro degli operai si conclude Storia della notte, giungiamo quindi al Destino delle comete dove troviamo un molo industriale immerso nell’oscurità, dal quale in lontananza scorgiamo emergere dalle onde marine una serie di bagliori.
Nasce il dubbio sulla loro origine, non comprendiamo se siano dei flebili segnali di speranza dopo l’apocalisse della civiltà occidentale.
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Entrare in questo spazio è come immergersi nella visione dello stato attuale dell’umanità, l’intero padiglione indaga difatti le contraddizioni della contemporaneità, il rapporto tra uomo e natura, tra etica e profitto e in particolar modo, propone di spostare lo sguardo sulle prospettive future.
Nella grande installazione – realizzata appositamente per essere ospitata al Giardino delle Vergini – noi visitatori siamo condotti in un percorso sensibile, a tratti familiare e quotidiano, ma in parte spiazzante.
L’obiettivo che Tosatti vuole raggiungere con la sua opera è una consapevolezza nuova dell’uomo, vuole generare riflessioni concrete sul possibile destino della civiltà umana. Siamo posti davanti alla visione di un futuro che ricompone i frammenti del passato per accostarli alle schegge del presente, al fine di immaginare un’esistenza dove l’assenza di consapevolezza non è più possibile.
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Molto chiaro e interessante , ben descritto ! Viene veramente voglia di andare a vederlo
Grazie !