a cura di Leonardo Gruppini e Chiara Rossi
I vecchi reali preferivano le loro residenze estive a quelle invernali della capitale, e con questo articolo capirete il perchè. Durante il Barocco, specialmente, queste regge hanno raggiunto l’apice del loro splendore: immense aree verdi, giuochi d’acqua, vasche e percorsi acquatici di ogni tipo, suoni, colori e performance. É in questo ambiente che gli spettacoli e le scenografie vengono spostati dai teatri ai grandi giardini e addirittura all’interno delle fontane e proprio qui avevano luogo spettacoli in grado di coniugare quanti più elementi possibile, dall’acqua delle fontane, alla terra e al fuoco che alla fine dello show incendiava tutta la scenografia rendendo la visione ancora più mirabolante. Oggi ciò che resta di queste meraviglie, oltre alle ville in sé, sono le fontane, gli zampilli, le vasche e le statue che testimoniano che ciò che la storia ci racconta non sono baggianate, quindi cari amici lettori, potete crederci davvero.
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Seguiteci in un excursus breve ma intenso alla scoperta di tre regge che hanno segnato la storia.
Reggia di Versailles – Francia
La Reggia di Versailles è stata costruita per volontà di Luigi XIV – più comunemente chiamato Re Sole – fuori Parigi per potersi dilettare nella caccia nella quiete della campagna.
La parte abitabile copre circa 80000 metri quadrati, decisamente enorme per l’epoca.
In brevissimo tempo la reggia si fece conoscere in tutta Europa non solo per la sua bellezza e magnificenza, ma anche per lo spazio che la circonda, boschi e giardini dove l’acqua regna sovrana.
Inizialmente l’attrazione principale erano proprio i giardini che coprivano 800 ettari di terra, qui fu costruita la grande vasca centrale, progettata per ospitare spettacoli acquatici, in cui furono presenti anche delle vere e proprie navi. Questa vasca copre 23 ettari e per girarci intorno bisogna percorrere più di cinque chilometri. Il vero fulcro dei giardini dovevano essere però le fontane a cui bisognava far arrivare l’acqua.
Come fare?
Per poter trasportare enormi quantità di acqua nella reggia senza elettricità, venne utilizzato il principio fisico dei vasi comunicanti, studiato da Torricelli nei primi anni 40 del 1600; questa teoria spiegava come se si alza l’acquedotto rispetto alla foce, l’acqua arriverà con pressione maggiore e quindi zampillerà più in alto. Dalla Senna si aspirava l’acqua da portare a Versailles tramite l’utilizzo della macchina di Mary che la pompava facendola confluire in un acquedotto da cui poi scorreva fino a Versailles.
Nella reggia l’acqua arrivava sotto terra, grazie ad un percorso sotterraneo lungo 23 chilometri da cui sarebbe poi stata pompata nelle fontane tramite rubinetti apribili e chiudibili a mano.
Lo scopo era quello di stupire il Re, la corte e ogni ospite a palazzo, far risaltare le statue e le sculture e mostrare l’ampiezza del potere del Re sole.
La passeggiata principale tra le fontane parte proprio dal giardino delle acque, le fontane rappresentano le allegorie dei fiumi della Francia e i getti erano stati regolati per poter essere azionati in sequenza uno dopo l’altro seguendo il percorso del Re.
Tra i giochi d’acqua più famosi ci sono le fontane musicali, fontane che zampillano a suon di musica barocca, per ricreare l’ambientazione del 1600 francese; oppure la grotta di Tetis che nascondeva al suo interno un organo idraulico in grado di produrre un suono che unito a quello dell’acqua proveniente dalle cascatelle creava quasi una sinfonia.
I parchi di Versailles erano anche riccamente decorati da fontane o piccole grotte con gruppi scultorei che divennero delle vere e proprie fontane da cui sgorgava l’acqua.
Ancora oggi è possibile visitare questa bellezza a cielo aperto e, come ogni anno, anche nel 2022 la reggia organizza degli eventi estivi durante i quali quasi tutte le fontane sono attive anche la sera.
In caso non aveste ancora programmi per l’estate che sta per arrivare, perchè non pensarci davvero? Noi stiamo già organizzando 😉
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Reggia di Caserta – Italia
La Reggia di Caserta è stata costruita a partire dal 1752 per volontà di Carlo di Borbone per essere il centro del Regno di Napoli ormai diventato autonomo dagli spagnoli.
L’incarico fu affidato all’architetto Luigi Vanvitelli che sino alla sua morte si occupò di questo progetto, dopo di lui molti altri architetti agirono per portare a compimento questa reggia che copre più di sessantamila metri quadrati ed è la residenza reale più grande al mondo.
La reggia di Caserta è circondata da parchi e fontane che diventano protagonisti dell’architettura; il parco infatti è lungo 120 ettari in cui l’acqua è presente in tutte le sue forme, c’è addirittura una vera e propria strada di acqua lunga tre chilometri.
Ma da dove arriva l’acqua? Vanvitelli progetta e realizza l’acquedotto Carolino, per riuscire a mantenere la pendenza giusta per condurre l’acqua fino alla reggia, esso è per lo più sotterraneo tranne in un punto dove è visibile e ricorda gli acquedotti romani. Oltre al vero e proprio percorso d’acqua creato dalle vasche, vi sono svariate fontane e grotte.
Una delle fontane più famose è quella “dei delfini”, dove compaiono un mostro marino e due delfini a lato riconoscibili con un po’ di fantasia. Dalle fauci di questi delfini sgorga l’acqua che finisce in una vasca lunga 470 metri. Sotto di essa vi è una grotta percorribile dove è anche possibile sedersi e riposare.
Una delle grotte più famose è quella in pietra lavica nascosta in uno dei parchi, oltrepassando l’entrata ci si immerge in un vero e proprio criptoportico in parole povere, un sito romano. Le statue che vi sono all’interno sono originali, sono state estratte dai siti archeologici di Pompei ed Ercolano, come la Venere, illuminata dalla luce che entra da un foro nel soffitto.
Questo luogo era stato creato per poter ammirare ciò che era stato creato in epoca romana e per poterne contemplare la bellezza, rimanendo a bocca aperta.
Per poter parlare in modo esaustivo della Reggia di Caserta ci vorrebbero pagine e pagine, questo è solo un entrée di quel che potrete trovare nei parchi che la circondano, ovviamente se soffrite di allergia ai pollini questo non è il periodo migliore in cui visitarla, ma crediamo che anche verso l’autunno lo spettacolo che offre non sia troppo tarallucci e vino.
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Reggia di Peterhof – Russia
Il Palazzo Peterhof, mix di arte, storia ed eleganza voluto dagli zar russi come principale residenza estiva e, parte del patrimonio culturale dell’Unesco, si distingue per i suoi ampi giardini dove si trovano più di 300 fontane e giochi d’acqua.
L’idea di creare una residenza reale extraurbana, che ricorda Versailles in Francia, nacque da Pietro I nel 1714. La residenza balneare dell’imperatore divenne presto ammirata in tutta Europa non meno che la nuova capitale, San Pietroburgo.
Scegliendo il posto per la costruzione di Peterhof, Pietro il Grande tenne conto dell’abbondanza d’acqua nella zona, utilizzabile per l’alimentazione delle fontane. Lo zar diede l’incarico di creare un sistema idrico sotterraneo; il perfezionamento dello stesso e la costruzione delle fontane continuarono fino alla metà del sec. XIX.
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Come sempre noi italiani mettiamo il naso dappertutto, infatti, la figlia di Pietro, la zarina Elisabetta, volle rielaborare il progetto della reggia e lo affidò a Bartolomeo Rastrelli che lei stimava parecchio. Peterhof vide così il tocco del geniale architetto italiano, che aggiunse le due ali laterali, i decori e le ricche stanze alla reggia.
Le truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale, anche in questo caso, distrussero e saccheggiarono la reggia e gli alberi furono abbattuti in tutti i parchi. Le statue della Grande Cascata e molte altre furono rimosse. I parchi di Peterhof vennero prontamente ripristinati nei primi anni del dopoguerra.
Le fontane sono gli elementi peculiari della villa e mostrano un binomio vincente di creatività e progettazione, come nel caso del cosiddetto “Sole”, in cui un disco irradia l’acqua creando un’immagine di raggi solari.
L’elemento principale è la Grande Cascata, che si estende fino al Canale della marina e racchiude 64 fontane diverse e più di 200 statue in bronzo. All’interno ci sono anche altre due cascate. Tra le altre fontane ci sono quella di Adamo ed Eva e quella di Nettuno. Più di 500 zampilli collocati in 7 file si alzano per creare l’obelisco della Russia che sconfisse la Svezia, generando un getto d’acqua maestoso e imponente quanto l’impresa degli Zar e quanto il trovare informazioni sul come le cascate e le fontane siano state create.
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