Warhol a Genova: un amore che risveglia il subconscio

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di Leonardo Gruppini e Chiara Rossi

Al porto antico di Genova, fino al 27 marzo 2022 la mostra “Andy Icona pop” domina il secondo piano del magazzino del cotone.

Un percorso tra le opere più famose del pop artist esposte in uno spazio allestito ad hoc, giocando con forti contrasti cromatici. I soggetti oltre ai grandi classici come Marilyn Monroe e le lattine della Campbell, comprendono anche ritratti di personaggi famosi, autoritratti, copertine di album musicali e di riviste. Il percorso è guidato da testi, musica e filmati.

L’opera “Querelle” unisce la mostra al tema del mese di questa rivista, il bacio. Un “bacio” che non vuole risvegliare i protagonisti ma il nostro cervello e la nostra società. Questo gesto appare, o meglio, appariva all’epoca, come una provocazione in quanto i protagonisti sono due ragazzi.

L’opera è il poster del film omonimo commissionato dal regista Rainer Fassbinder. Per riuscire a rappresentare la trama del romanzo che tratta delle scappatelle amorose di un giovane marinaio in un porto francese, Warhol si ispira ad una polaroid raffigurante due ragazzi di cui uno con la lingua fuori. L’artista focalizza l’attenzione sulla lingua risaltandola con un rosso vibrante.

La mostra è un’esperienza che permette di avvicinarsi alle opere dell’artista Statunitense in un cornice caratteristica e colorata, quale, la Liguria. 

Nonostante l’attenzione ai colori, la scelta delle luci è apparsa poco convincente non rendendo valore alle opere, e anzi, a volte sminuendole.
A portar magagna è il costo intero del biglietto (12 euro, sono previste riduzioni), che non soddisfa pienamente la qualità dell’allestimento, consideriamo che la visione delle opere è comunque un’occasione unica.

L’allestimento è inoltre guidato da citazioni celebri, tra cui:

Il problema con i classicisti è che quando guardano un albero non vedono davvero altro e quindi alla fine disegnano solo un albero.” (A. Warhol)

Ci sentiamo di aggiungere che per evitare di finire come i classicisti, è necessario partecipare ad eventi per comprendere l’operato degli artisti per conoscere i pensieri altrui e per rapportarci con il mondo che c’è al di fuori dell’arte che studiamo sui libri.

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